Ciclopolis 2021 si presenta!

Venerdì 17 settembre ore 17 – Cascina Nascosta

Presenteremo la ricerca Ciclopolis 2021 alla quale hanno partecipato 60 organizzazioni ciclistiche attive a Milano, a cura di AssoBici di Confesercenti e Politecnico. Proietteremo video sulla Milano città delle bici, discuteremo sul futuro e non mancheranno chiacchiere, aperitivo e divertimento.

Programma:

ore 17:
● Anteprima Risultati Ricerca Politecnico
● Presentazione Osservatorio sulla rete della ciclabilità a Milano
● Video documenti sulla Milano città della bici, regia di Francesco Quaglino
● Raccolta delle proposte di quesiti per i candidati sindaco
● Monologo di Maurizio Baruffaldi, scrittore
Modera: Rido, deejay, autore, ciclista

ore 20: Aperitivo

In collaborazione con il festival Spazio Aperto

Cascina Nascosta, Parco Sempione, Viale Emilio Alemagna, 14

Registrati qui

Manifesto per una Milano bike cityMilano come MilanoStoria dell’identità del ciclismo milanese

La storia di Ciclopolis comincia 15 anni fa, il sottotitolo della prima edizione è stato: Milano come Amsterdam. Ecco, ad oggi possiamo dire che molte cose sono cambiate in senso positivo, ma oggettivamente non siamo diventati come Amsterdam. In questo periodo sono state altre le città ad imporsi come modello di ciclabilità: Copenaghen, Berlino, Londra e Parigi. Ma Milano un’identità l’ha guadagnata e la sta guadagnando, ecco perché vorremmo che il sottotitolo per questa nuova edizione fosse: Milano come Milano. In modo che la città adotti la versione migliorata di se stessa come punto di riferimento. Puoi esprimere la tua visione e partecipare compilando il questionario.

 

Leggi il manifesto della città del futuro realizzato dalla comunità ciclistica milanese.
SCARICA IL MANIFESTO

Considerazioni

Siamo partiti da alcune considerazioni, raccolte sul campo, osservando e parlando con chi va in bici a Milano. Sono riflessioni e pareri di carattere tecnico, umanistico, storico… Tutte necessarie per avere chiara la situazione attuale e farla evolvere con azioni precise e mirate. In questi anni è emerso come non sia necessario sottolineare il ruolo della bici come mezzo di trasporto del futuro per gli spostamenti urbani, è un sentimento implicito nei milanesi, assodato come un dato di fatto.

Così come non è necessario ribadire quanto Milano sia votata, naturalmente, storicamente e culturalmente, ad essere una città di biciclette (di acqua e di biciclette, possiamo aggiungere, vista la presenza di vie navigabili). Milano è la culla della storia dell’industria e dell’artigianato della bicicletta italiano ed internazionale, ed è ancora sede di importanti aziende ed istituzioni che promuovono l’utilizzo della bicicletta. Il movimento ciclistico milanese, rinato ai primi anni 2000 con una serie di iniziative (Critical Mass, ciclofficine, Velocity e alleycat), è cresciuto fino a diventare uno dei riferimenti a livello nazionale per la sua varietà, complessità e capacità di interconnessione.

Gli eventi come il festival Milano Bike City e la rete delle realtà ciclistiche milanesi hanno imparato a parlare in modo organizzato con il Comune di Milano, che ha riconosciuto così l’importanza e la varietà di questi attori. Uno degli aspetti più importanti di questa rete è l’essere profondamente interconnessa e che queste connessioni possono dare luogo a collaborazioni, progetti e nuove iniziative. Una realtà come Assobici è stata costituita a Milano, ed è la prima associazione di categoria dei rivenditori di bicicletta, che si propone di essere un esempio per il settore a livello nazionale.

Il contatto con il mondo delle università non può essere trascurato, il mondo della bicicletta deve parlare ai prestigiosi atenei presenti a Milano, essere oggetto di ricerca e studi visto che dallo scambio tra questi due mondi si possono generare innovazione e servizi di qualità. Il Comune di Milano ha sposato, con le ultime amministrazioni, la mobilità in bicicletta con una serie di iniziative (bike sharing comunale, bike sharing free floating, nuove piste ciclabili, servizi per i ciclisti) che manifestano la volontà di spingere sull’uso della bicicletta come mezzo di trasporto.

Nell’ultimo anno, la cittadinanza, ha accolto il cambiamento della mobilità dolce in modo sempre più massiccio, sia per l’uso quotidiano, che per scoprire la città MILANO BIKE VISIONS e i suoi angoli più interessanti nel tempo libero. In ogni caso il numero dei cittadini che scelgono la bicicletta, confrontato a quello di città in cui il processo di cambiamento è più avanzato, è ancora piccolo; quindi esiste ancora una grande possibilità di crescita e di cambiamento.

La grande occasione

Come si è detto, esiste un gran numero di realtà attive, la cittadinanza è pronta e la politica ha capito l’importanza della bicicletta. Cosa manca allora? Per far si che Milano diventi convintamente una capitale internazionale del ciclismo è necessario uno scarto di velocità, che, secondo noi, passa attraverso i seguenti passaggi.

1) il riconoscimento della complessità, della diversità e della interconnessione della rete delle realtà ciclistiche.

2) un processo di riflessione e di immaginazione, in cui la città si interroga sul suo futuro, e definisce quali priorità, quali obbiettivi e quali visioni accogliere nella programmazione dei prossimi anni

3) l’individuazione condivisa di una serie di parametri (qualitativi e quantitativi) che mostrino il livello di raggiungimento degli obbiettivi individuati, in modo da verificare l’andamento del cambiamento, premiarlo se positivo o correggerlo nel caso alcuni obbiettivi non si rivelino raggiungibili o realistici.

Crediamo che sia necessario in questo momento raccogliere tutte le forze ciclistiche, civiche e politiche della città per far si che questo ennesimi piccoli colpi di pedale possano diventare una grande volata per la nostra città.

Agenda

In base alle considerazioni ecco i punti dell’agenda, da calendarizzare nel presente e nell’immediato futuro. Rappresentare una mappa delle realtà attive nel mondo delle biciclette, mettendo in evidenza la biodiversità, la competenza e l’interconnessione che esiste tra queste realtà. Interrogare la rete delle realtà attive, per estrarre e raccontare, attraverso il mosaico delle visioni, un’immagine della città che pedala da qui al 2027.

• l’insieme delle visioni delle singole realtà
• i progetti che le realtà auspicano realizzati
• i dati che potranno misurare l’efficacia e il raggiungimento dei risultati

Confrontare in un incontro pubblico con la città, le realtà ciclistiche e i soggetti politici che si candidano ad amministrare la città nel prossimo quinquennio.





Ciclopolis 2021 si presenta!

Venerdì 17 settembre ore 17 – Cascina Nascosta

Presenteremo la ricerca Ciclopolis 2021 alla quale hanno partecipato 60 organizzazioni ciclistiche attive a Milano, a cura di AssoBici di Confesercenti e Politecnico. Proietteremo video sulla Milano città delle bici, discuteremo sul futuro e non mancheranno chiacchiere, aperitivo e divertimento.

Programma:

ore 17:
● Anteprima Risultati Ricerca Politecnico
● Presentazione Osservatorio sulla rete della ciclabilità a Milano
● Video documenti sulla Milano città della bici, regia di Francesco Quaglino
● Raccolta delle proposte di quesiti per i candidati sindaco
● Monologo di Maurizio Baruffaldi, scrittore
Modera: Rido, deejay, autore, ciclista

ore 20: Aperitivo

In collaborazione con il festival Spazio Aperto

Cascina Nascosta, Parco Sempione, Viale Emilio Alemagna, 14

Registrati qui

Manifesto per una Milano bike cityMilano come MilanoStoria dell’identità del ciclismo milanese

La storia di Ciclopolis comincia 15 anni fa, il sottotitolo della prima edizione è stato: Milano come Amsterdam. Ecco, ad oggi possiamo dire che molte cose sono cambiate in senso positivo, ma oggettivamente non siamo diventati come Amsterdam. In questo periodo sono state altre le città ad imporsi come modello di ciclabilità: Copenaghen, Berlino, Londra e Parigi. Ma Milano un’identità l’ha guadagnata e la sta guadagnando, ecco perché vorremmo che il sottotitolo per questa nuova edizione fosse: Milano come Milano. In modo che la città adotti la versione migliorata di se stessa come punto di riferimento.

Compila il questionario

Credits Goldmund100

Considerazioni

Siamo partiti da alcune considerazioni, raccolte sul campo, osservando e parlando con chi va in bici a Milano. Sono riflessioni e pareri di carattere tecnico, umanistico, storico… Tutte necessarie per avere chiara la situazione attuale e farla evolvere con azioni precise e mirate. In questi anni è emerso come non sia necessario sottolineare il ruolo della bici come mezzo di trasporto del futuro per gli spostamenti urbani, è un sentimento implicito nei milanesi, assodato come un dato di fatto.

Così come non è necessario ribadire quanto Milano sia votata, naturalmente, storicamente e culturalmente, ad essere una città di biciclette (di acqua e di biciclette, possiamo aggiungere, vista la presenza di vie navigabili). Milano è la culla della storia dell’industria e dell’artigianato della bicicletta italiano ed internazionale, ed è ancora sede di importanti aziende ed istituzioni che promuovono l’utilizzo della bicicletta. Il movimento ciclistico milanese, rinato ai primi anni 2000 con una serie di iniziative (Critical Mass, ciclofficine, Velocity e alleycat), è cresciuto fino a diventare uno dei riferimenti a livello nazionale per la sua varietà, complessità e capacità di interconnessione.

Gli eventi come il festival Milano Bike City e la rete delle realtà ciclistiche milanesi hanno imparato a parlare in modo organizzato con il Comune di Milano, che ha riconosciuto così l’importanza e la varietà di questi attori. Uno degli aspetti più importanti di questa rete è l’essere profondamente interconnessa e che queste connessioni possono dare luogo a collaborazioni, progetti e nuove iniziative. Una realtà come Assobici è stata costituita a Milano, ed è la prima associazione di categoria dei rivenditori di bicicletta, che si propone di essere un esempio per il settore a livello nazionale.

Il contatto con il mondo delle università non può essere trascurato, il mondo della bicicletta deve parlare ai prestigiosi atenei presenti a Milano, essere oggetto di ricerca e studi visto che dallo scambio tra questi due mondi si possono generare innovazione e servizi di qualità. Il Comune di Milano ha sposato, con le ultime amministrazioni, la mobilità in bicicletta con una serie di iniziative (bike sharing comunale, bike sharing free floating, nuove piste ciclabili, servizi per i ciclisti) che manifestano la volontà di spingere sull’uso della bicicletta come mezzo di trasporto.

Nell’ultimo anno, la cittadinanza, ha accolto il cambiamento della mobilità dolce in modo sempre più massiccio, sia per l’uso quotidiano, che per scoprire la città MILANO BIKE VISIONS e i suoi angoli più interessanti nel tempo libero. In ogni caso il numero dei cittadini che scelgono la bicicletta, confrontato a quello di città in cui il processo di cambiamento è più avanzato, è ancora piccolo; quindi esiste ancora una grande possibilità di crescita e di cambiamento.


La grande occasione

Come si è detto, esiste un gran numero di realtà attive, la cittadinanza è pronta e la politica ha capito l’importanza della bicicletta. Cosa manca allora? Per far si che Milano diventi convintamente una capitale internazionale del ciclismo è necessario uno scarto di velocità, che, secondo noi, passa attraverso i seguenti passaggi.

1) il riconoscimento della complessità, della diversità e della interconnessione della rete delle realtà ciclistiche.

2) un processo di riflessione e di immaginazione, in cui la città si interroga sul suo futuro, e definisce quali priorità, quali obbiettivi e quali visioni accogliere nella programmazione dei prossimi anni

3) l’individuazione condivisa di una serie di parametri (qualitativi e quantitativi) che mostrino il livello di raggiungimento degli obbiettivi individuati, in modo da verificare l’andamento del cambiamento, premiarlo se positivo o correggerlo nel caso alcuni obbiettivi non si rivelino raggiungibili o realistici.

Crediamo che sia necessario in questo momento raccogliere tutte le forze ciclistiche, civiche e politiche della città per far si che questo ennesimi piccoli colpi di pedale possano diventare una grande volata per la nostra città.


Agenda

In base alle considerazioni ecco i punti dell’agenda, da calendarizzare nel presente e nell’immediato futuro. Rappresentare una mappa delle realtà attive nel mondo delle biciclette, mettendo in evidenza la biodiversità, la competenza e l’interconnessione che esiste tra queste realtà. Interrogare la rete delle realtà attive, per estrarre e raccontare, attraverso il mosaico delle visioni, un’immagine della città che pedala da qui al 2027.

• l’insieme delle visioni delle singole realtà
• i progetti che le realtà auspicano realizzati
• i dati che potranno misurare l’efficacia e il raggiungimento dei risultati

Confrontare in un incontro pubblico con la città, le realtà ciclistiche e i soggetti politici che si candidano ad amministrare la città nel prossimo quinquennio.